Uno di questi luoghi è molto vicino a noi ed ha un posto speciale nel mio cuore.
“Arrivando dalla strada di Montalcino nella splendida e solitaria Valle Starcia, a fianco dell’antica Via Francigena, l’Abbazia di Sant’Antimo appare all’improvviso in un microcosmo non violato dal tempo e forse perché stregata d’amore ogni volta mi abbaglia e mi stordisce con la sua bellezza e la sua magia.
Un luogo che abbaglia e stordisce
Un mondo di realtà e fantasia dove i forti contrasti si fondono in un unico insieme: se apri gli occhi sulla realtà vedi un luogo unico ed incontaminato, dove l’azzurro del cielo può essere rigato dalla scia argentea di un aereo, se chiudi gli occhi puoi facilmente udire nella valle il cupo scalpitio degli zoccoli del grande esercito di Carlo Magno.” (cfr. D.Rocchetti)
Un angelo apparve in sogno
La leggenda narra che Carlo Magno si stava recando a Roma per essere incoronato Imperatore ma, giunto nei pressi del torrente Starcia, subì un rallentamento a causa di un’epidemia di peste che assalì il suo esercito.
Moltissimi soldati morirono in poco tempo. Carlo Magno, disperato, si addormentò.
Gli apparve in sogno l’Arcangelo Michele e gli disse: “Alzati e quando avrai salito quel giogo, scaglierai un dardo e coglierai quell’erba nella cui radice si sarà conficcata la freccia, la tosterai sul fuoco e ridotta in polvere la darai a bere insieme al vino (già il Brunello???) ai malati.”
Così si fece e l’esercito guarì
La freccia trafisse la radice di quella che, da quel momento, venne denominata erba carlina, Carolina o carolingia. Fu un medicinale prodigioso e Carlo Magno poté recarsi a Roma ed essere incoronato Imperatore della Cristianità.
In ringraziamento per il miracolo fece erigere l’Abbazia donando le ossa dei Santi martiri Antimo e Sebastiano.
Un fiore che predice la pioggia
La Carlina Utzka appartiene alla famiglia delle compositae, come la margherita. Le radici hanno proprietà diuretiche e vermifughe, ma non vengono ormai più utilizzate.
Fino a non molto tempo fa, sull’Amiata, si usava ancora fissare il fiore di questa piantina allo stipite della porta per fungere da igrometro. Infatti, essendo sensibili all’umidità ambientale, le brattee florali si aprono con il bel tempo e si chiudono se sta per piovere.
Troviamo una bellissima descrizione della Carlina Utzka nei Commentari di Pio II, il Papa di Pienza: La pianta è provvista di foglie spinose e aderenti al suolo in difesa del fiore, che è simile a un cardo, ma da esso differisce per il colore. Essa ha una radice dolce, grande come quella della cicoria, e per concessione divina esibisce ancora oggi la cicatrice della ferita infertale, ricordo indelebile del miracolo”.