Ci sono pietre e luoghi che raccontano, più di altri il desiderio di infinito dell’uomo.
Una casa di pietra abitata dall’Assoluto
Sant’Antimo è questo e molto di più. Anche qui, come a San Galgano, ritroviamo importanti riferimenti alla Geometria Sacra. Gli antichi costruttori, che erano anche alchimisti la progettarono con il proposito di supportare i pellegrini e coloro che entravano in questi luoghi nel loro desiderio di riconnettersi e trovare lo spirito tramite un reale cammino che iniziava fuori dal luogo sacro fino a sublimarsi dinanzi all’altare.
Gli spazi tra le colonne rappresentano i sette chakra o livelli dell’essere.
Nella pianta ritroviamo il rettangolo, il quadrato e il cerchio che riflettono il processo interiore e il mistero dell’unione del cielo e della terra in noi.
La luce gioca con l’alabastro
Al mattino quando il sole gioca con le preziose trasparenze dell’alabastro e con i chiaro-scuri del travertino, sui capitelli e sulle colonne si rincorrono immagini fantastiche simboleggianti il bene ed il male, frutto della fantasia medioevale, o liberamente tratte da testi antichi provenienti anche dall’oriente attribuiti al “maestro di Cabestany” come lo stupendo capitello con le scene di Daniele nella fossa dei leoni.
Seguendo i grandi cammini
Chi sia questo Maestro scultore del XII secolo – straordinario – è un mistero ancora oggi. Di lui non si conosce il nome e soltanto l’originalità del suo stile ha permesso agli studiosi di identificare le sue opere.
Le troviamo qui a Sant’Antimo come in Catalogna, in Linguadoca e in Navarra, come se anch’egli avesse – otto secoli or sono – seguito i grandi cammini di allora: quelli che conducevano i pellegrini verso Roma o verso Santiago di Compostela.
La musica pietrificata
Le forme visibili dunque, minerali, vegetali ed animali colte a piene mani dalla natura risentono spesso dell’immaginario e fantastico. Ad ogni immagine animale, secondo studi condotti dal musicologo alsaziano Marius Schneider, corrisponde una equivalenza armonica, in grado di pietrificare la musica, origine del mondo e delle leggi cosmogoniche che lo governano.
Il simbolo scolpito nella pietra è la manifestazione ideologica del ritmo mistico della creazione ed esso è tanto più vero quanto più l’uomo è capace di rispettare tale ritmo.
Nell’Abbazia di Sant’Antimo, le rappresentazioni zoomorfe con la loro corrispondenza sonora che si susseguono lungo le altezze dell’edificio e la sezione aurea legata ai suoni armonici presente nel progetto della chiesa, riunendosi e avvolgendo l’edificio stesso ne amplificano l’effetto di cassa di risonanza armonica.
Le nozze alchemiche
Le decorazioni divengono sequenze sonore, vibratorie che scaturiscono sotto l’aspetto di onde di forma dai progetti geometrici di antichi mastri costruttori. La geometria scolpita su pietra o tracciata su carta riproducendo in astratto figure che alludono alla struttura stessa di cielo e terra, agisce sulla realtà circostante. Energia dell’arte e della creatività quindi in “nozze alchemiche” con la materia della pietra.
Il suono del cosmo
Come tra maschile e femminile l’amore funge da catalizzatore, cosi tra energia creativa e materia si inserisce la potente forza del cosmo.
Quando sostiamo in luoghi di forza, come Sant Antimo, ci sblocchiamo dalla nostra radicata localizzazione che ci trattiene nel presente e ci mantiene saldi nel nostro spazio immediato. Ciò che maggiormente si percepisce, è la sensazione di espansione del nostro corpo fisico contrapposta ad una volontà di raccoglimento in sé.
E’ una forma di danza, spesso anticamente indotta con il ritualistico percorrere dei labirinti posti all’interno delle chiese romaniche e gotiche. (cfr “L’Abbazia di Sant’Antimo: il suono del Cosmo – C. Cinquemani)
Sant’Antimo, due parole, ma forse non bastano migliaia di parole per raccontare le sue voci, i suoi odori, le sue luci, i suoi colori, le sue atmosfere. E le nostre emozioni.
È una domenica mattina, chiara di sole, cammino lungo le navate cullata dolcemente dalla melodia dei canti gregoriani, intenso il profumo di lavanda dell’aspersorio e la pietra… canta.