E’ un antico rituale che si ripete, dal 1698, qualche giorno prima del PALIO; come allora il tufo si stende ancora a mano, e come in antico la terra è in Piazza…sono circa 400 i metri cubi di tufo utilizzati…ed è subito PALIO….
La storia della terra in Piazza mi ha sempre affascinato
Avevo letto anni fa qualcosa su un libro ma non riuscivo a ritrovare dove, poi oggi finalmente ho trovato questo bellissimo post che riporto integralmente (cfr.http://lavocedellapiazza.yuku.com/topic/3375#.VY1eexPtmko):
Oggi hanno finito di stendere la TERRA in Piazza. Come sempre, ho subito fatto il giro dell’Anello. Quante volte ho pestato questo Tufo, tante da perdere il conto. E mentre pesticchiavo la pista, mi è tornato alla mente un vecchio racconto…
Sono corso a casa, ho frugato nel mio Archivio e Vi riporto , in questo Forumme, questo racconto scritto da Giorgio Sacchi. dove si parla di questo Tufo. Un racconto molto poetico, scritto da un Senese.
” UN ANTICO TESTIMONE DEL PALIO DI SIENA: PIAZZA DEL CAMPO TRA TUFO E CIELO ”
Tufo: roccia di origine vulcanica formato in seguito a cementazione di cenere, lapilli e sabbia proiettati dai vulcani durante la fase di esplosione, di colore variabile, dal grigio al rossastro; variabile pure la sua resistenza allo schiacciamento, comunque leggera e friabile.
In Piazza il senese, in tempo di Palio, va apposta per calpestarlo. Vi sarà capitato di assistere al momento della sua stesura; è quasi un rito pagano da rispettare, nel rispetto di un tufo da rassodare od ammorbidire, secondo la stagione, e che dovrà resistente all’ acqua, al passaggio di milioni di piedi, e, cosa più importante, sostenere cinque giorni di zoccoli di cavallo.
Possiamo immaginare, isolandoci completamente da quello che ci sta intorno….tra Tufo e Cielo…. e sarà senz’altro quello che vede il fantino catapultato per aria da uno sbalzo improvviso del cavallo ; e lo stesso cavallo forse sentirà la sua dimensione, tra Cielo e Tufo.
E poi, ci piace pensare che… almeno un granello di questo tufo , che ogni Palio vien portato in Piazza dai magazzini , e reintegrato anno per anno dalla cave , sia stato in Piazza fin dal primo Palio corso.
Un granello di tufo che abbia visto la prima giostra e sia testimone di carriere tumultuose e drammatiche, che abbia in sé, come se fosse una nicchia di mare, il suono di milioni di voci festanti, o pianti e urla di dolore e grida dei vincitori, intriso di sudore e di sangue.
Una particella di tufo indistruttibile, che per il calcolo delle probabilità, nei secoli, sia stato lì a farsi calpestare da Simone Martini, da un ghibellino, da un guelfo, da un bufalo o da migliaia di cavalli, da un Medici o da un Re, sotto un cielo immutabile dal quale sembra calare quella meravigliosa Torre…
…e come Silvio Gigli era solito concludere la sua radiocronaca del Palio:
” in tripudio di bandiere e colori Siena trionfa come sempre immortale”
(photo credits www.paliodisiena.photography/ e http://www.ilpalio.org/)